Abstract. Orietta Pedemonte scrive sul convegno "Matematica e Architettura: metodi analitici, metodi geometrici e rappresentazione in architettura". Il convegno si è tenuto a Firenze, nei giorni 13-14-15 gennaio 2000, presso la sede di S. Verdiana della Facoltà di architettura di Firenze, organizzato dal dipartimento di Progettazione dell'Architettura, sezione Architettura e Disegno e dal dipartimento di Matematica e Applicazioni per l'Architettura.

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Conference Report
Architettura e Matematica: Metodi analitici, metodi geometrici e rappresentazione in architettura

Orietta Pedemonte
Dipartimento di Scienze per l'Architettura
Stradone S.Agostino 32
16123 Genova-Italia

Versione inglese

Si è tenuto a Firenze, nei giorni 13-14-15 gennaio 2000, presso la sede di S. Verdiana della Facoltà di architettura di Firenze il convegno "Matematica e Architettura: metodi analitici, metodi geometrici e rappresentazione in architettura" organizzato dal dipartimento di Progettazione dell'Architettura, sezione Architettura e Disegno e dal dipartimento di Matematica e Applicazioni per l'Architettura.

Questo convegno rientra in una serie di incontri tra matematici e architetti, incominciata nel 1997, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento degli studi del corso di laurea in architettura. Il primo convegno "Matematica per Architettura", promosso dall'allora Istituto di Matematica della Facoltà di Architettura, si è tenuto a Firenze nel maggio 1997 e di esso sono usciti gli atti curati da O. Arena e pubblicati dalla casa editrice Alinea di Firenze. Lo scopo dell'incontro era essenzialmente didattico: quale matematica insegnare in una facoltà di architettura? Annoso problema, complicato dal panorama molto variegato di discipline (tra cui anche quelle urbanistiche) che vengono considerate in una facoltà di architettura italiana. Naturalmente, per le varie proposte si è preso spunto anche dalle ricerche in atto tra matematici, architetti e urbanisti.

Il secondo convegno si é tenuto a Ferrara nel maggio 1998, organizzato da F.Segala e C. Alessandri della facoltà di Architettura ed ha mantenuto il suo carattere propositivo a livello didattico.

Il terzo, promosso dal dipartimento di Costruzioni e Metodi Matematici in Architettura, si è tenuto a Napoli nel giugno 1999; pur mantenendo una componente di discussione e di proposte a livello didattico, vi sono stati anche relazioni di ricerche in atto, su problemi legati all'architettura e all'urbanistica, con un forte uso di strumenti e metodi matematici. Gli atti sono in corso di stampa a cura di L. Basile e L. D'Apuzzo e saranno pubblicati dall'Istituto di Studi filosofici di Napoli.

Il convegno del gennaio 2000 è di natura un pò diversa poichè è stato promosso congiuntamente da matematici ed architetti ed ha avuto lo scopo di far conoscere studi e ricerche che evidenziassero i rapporti tra metodi analitici, geometrici e rappresentativi nelle scienze architettoniche. Gli atti, curati da O. Arena e M. Bini, saranno pubblicati dalla casa editrice Alinea di Firenze.

Il tema della prima giornata del convegno di gennaio era "Geometria e Architettura". Mario Docci, preside della Facoltà di Architettura a La Sapienza di Roma, presentava il suo lavoro sul Colosseo a Roma, descrivendo sia i metodi di rilievo usati, sia gli studi sui problemi della forma della costruzione. La polemica sulla forma è centrata sulla definizione del perimetro -- è un ovale o un ellisse? Il
rilievo eseguito dall'equipe di Docci si propone di studiare non solo il problema riguardante la costruzione ma anche la sua eventuale progettazone geometrica; studio reso molto difficile dalla scala gigantesca del monumento. Il secondo intervento (M. T. Bartoli, Università di Firenze) riprendeva il tema degli anfiteatri, ipotizzandone degli schemi, partendo dallo sviluppo di un disegno di Villard di Honnecourt. Veniva anche svolta una ipotesi numerica dimostrantesi confrontabile con anfiteatri realizzati, come per es. il Colosseo. L'intervento di Orietta Pedemonte verteva l'applicazione di vari sistemi ritmici e geometrici come sopporto per la progettazione, dal "Sacred Cut" usato dai Romani ai frattali di oggi. In seguito, Stefano Bertocci dell'Università di Firenze presentava, purtroppo brevemente, un lavoro sull'architettura rupestre di Petra, rilevando i mutamenti di tecniche e forme con l'andamento dei secoli. Il suo studio cerca anche di individuare il modulo proporzionale che governa la progettazione delle facciate. Interventi successivi riguardavano: la "metrica" in architettura, la sua rappresentazione grafica e la sua importanza come momento conoscitivo e quindi strumento scientifico per il restauro (F. Manenti Valle, Università di Reggio Emilta); riflessioni su forme geometriche semplici, ma consoni all'architetto (R.Maestro, Università di Firenze); riconoscimento di tracciati geometrici legati alla sezione aurea nell'antico "cassero" di Fulignano (D.Taddei, Università di Firenze). C. Crescenzi (Università di Firenze) proponeva genesi geometriche e relative rappresentazioni e definizioni matematiche, di alcune strutture voltate islamiche e della volta ad "ombrello" nel Brunelleschi e nel Borromini.

Il venerdì mattina vi è stata, all'Accademia del Disegno in Piazza S. Marco, l'apertura della mostra dedicata ai disegni, ai progetti e alle opere di L. Vagnetti, architetto. La giornata proseguiva dedicata al tema "Metodi per l'Architettura e Scienza del Costruire". P. Manselli (Università di Firenze) parlava della "regola", enunciata da Antonio da Sangallo il Giovane nella tavola Uffizi 267A, secondo cui avrebbe dovuto essere esguita la cupola della basilica di San Pietro in Vaticano da lui progettata (progetto che non fu mai realizzato,ma di cui rimane un modello ligneo di notevoli dimensioni). Si è cercato di capire se il profilo di cupola che nella tavola sovrasta la regola sia ad essa collegata. M. Scalzo (Università di Firenze) parlava invece di Giuliano da Sangallo (il Vecchio), dei suoi disegni e della loro interpretazione metrica. Seguivano poi interventi più tecnici e su tematiche attuali. L'intervento di A. di Falco e M. Lucchesi sulla stabilità dei pilastri in muratura rientra nel filone importante di problemi legati alla verifica della sicurezza di elementi murari compressi. Anche la relazione di S.Briccoli (Università di Firenze) riguardava metodi e applicazioni di statica. Mentre gli interventi di Aldo Ventre(Seconda Università di Napoli) e di L. Basile e Antonella Violano (Università di Napoli "Federico II") rientrano nei metodi e nelle applicazioni dell'analisi multicriteri come supporto alle decisioni, molto importanti nella fase preliminare di pianificazione di un progetto. Il caso esposto era la futura collocazione di un impianto di purificazione per acqua, però il metodo è valido in generale. A. Mature e S. Sanseviero (Università di Pescara) proponevano poi un modello statistico-matematico come supporto alle scelte di pianificazione urbana.

L'ultimo giorno aveva come tema "Proporzione e Modularità" ed i relatori erano dell'Università di Firenze. La relazione iniziale di E. Mandelli verteva sui rilievi di S. Miniato a Firenze e su studi ad essi relativi di tracciati geometrici. Giancarlo Cataldi interveniva sulla pianificazione romana della città e del territorio, un discorso su come i romani, insieme teorici e pratici, hanno pianificato la penisola italica, urbana ed estraurbana, attraverso una griglia di quadrati, le dimensioni del modulo più grande della quale era basata sulla distanza percorribile in una giornata di marcia dalle forze armate. Le tracce di questa pianificazione sono ben visibili ancora oggi sia nelle linee di strade urbane sia nelle divisioni di campi in campagna. M. Bini presentava la sua analisi delle cappelle gentilizie a Firenze, evidenziando come le proporzioni costuiscono una matrice che risulta nella concatenazione e armoniosità delle forme. Sempre sull'individuazione di proporzioni e geometrie, ma sul castello di Prato e sul confronto con i castelli più famosi di Federico II, quello di Maniace e quello di Castel del Monte,verteva l'intervento di C. Luschi. Basandosi su documenti dell'archivio della fabbrica della cattedrale di Santa Maria del Fiore, R.Corazzi parlava degli studi geometrici effettuati insieme a B. Aterini e A. Giusti.
L' intervento più matematico di A. M. Pagliuca verteva su argomenti quali spirali logoritmiche, numeri di Fibonacci; mentre M. Rossi affrontava i legami tra forme naturali, geometriche ed artistiche. La relazione di G. Conti metteva in evidenza i legami tra matematica, musica ed architettura, ricordando che numerosi matematici si sono occupati nel passato di teoria musicale e come architetti famosi del Rinascimento abbiano poi adoperato quei rapporti musicali.

RELATED SITES ON THE WWW
Facoltà di architettura, Università di Firenze
Facoltà di architettura, Università di Ferrara
Facoltà di architettura, Università di Napoli
Casa Editrice Alinea, Firenze (per gli atti del primo e terzo convegno)

ABOUT THE REPORTER
Orietta Pedemonte, professore associato, insegna matematica presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Genova ed alla Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti. I suoi interessi di ricerca sono stati in passato legati alla functional analysis, mentre attualmente sono rivolti a)allo studio dei legami tra matematica, arte, architettura nel loro sviluppo storico; b) metodi matematici in urbanistica e geographical information systems. Si occupa inoltre di ricerca didattica ed educativa. E' membro della Commissione italiana dell'Unesco.

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